Incontro giovedì 31 marzo 2016

www-locandina-incontri-arte-31-marzo-2016Con il termine Arte informale si definisce una serie di esperienze artistiche, sviluppate in Europa, America e Giappone, caratterizzata dalrifiuto di qualsiasi forma, figurativa o astratta, costruita secondo canoni razionali, rapportabili alla tradizione culturale precedente. 



Il termine informale fu coniato in Francia negli anni Cinquanta per indicare la tendenza verso un nuovo modo di creare immagini senza il ricorso alle forme riconoscibili.

Già tra il 1910 e il 1945 pittori europei trasferiti a New York (Masson, Duchamp, Kandinskij, Mondrian ed Albers) stavano orientando in questo senso il gusto pittorico. 

6° incontro lunedì 30 marzo

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Qualche notizia relativa all'argomento del prossimo incontro.

 

De Chirico

 

Dopo aver frequen tato il Politecnico di Atene, De Chirico (Volos, Grecia 1888 – Roma 1978) completa i suoi studi all'Accademia di Firenze e di Monaco di Baviera dove è ispirato  Giorgio_De_Chirico_Ettore_e_Andromaca_1917 dall'arte dei simbolisti tedeschi e soprattutto di Böcklin. Nel 1912 espone a Parigi al Salon d'Automne le sue opere rappresentanti le malinconiche piazze urbane, popolate di monumenti solitari e chiuse da ciechi porticati. Nel 1914 introduce l'iconografia del manichino; nel 1915 dipinge la serie metafisica delle "Piazze e delle Torri". Nel 1917 De Chirico si ammala e viene ricoverato all'ospedale militare di Villa del Seminario a Ferrara, dove incontra De Pisis e Carrà, avviando con loro la fase della metafisica. A partire dal 1919 pubblica articoli su riviste artistiche e letterarie d'avanguardia. Da questo momento vengono abbandonati progressivamente i soggetti metafisici accostandosi all'arte seicentesca, le cui componenti barocche diventano prevalenti degli anni quaranta in poi . 

(da http://www.dechirico.it/)

 

6° incontro 26 marzo

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Qualche notizia relativa all'argomento del prossimo incontro.

 

De Chirico

 

Dopo aver frequen tato il Politecnico di Atene, De Chirico (Volos, Grecia 1888 – Roma 1978) completa i suoi studi all'Accademia di Firenze e di Monaco di Baviera dove è ispirato  Giorgio_De_Chirico_Ettore_e_Andromaca_1917 dall'arte dei simbolisti tedeschi e soprattutto di Böcklin. Nel 1912 espone a Parigi al Salon d'Automne le sue opere rappresentanti le malinconiche piazze urbane, popolate di monumenti solitari e chiuse da ciechi porticati. Nel 1914 introduce l'iconografia del manichino; nel 1915 dipinge la serie metafisica delle "Piazze e delle Torri". Nel 1917 De Chirico si ammala e viene ricoverato all'ospedale militare di Villa del Seminario a Ferrara, dove incontra De Pisis e Carrà, avviando con loro la fase della metafisica. A partire dal 1919 pubblica articoli su riviste artistiche e letterarie d'avanguardia. Da questo momento vengono abbandonati progressivamente i soggetti metafisici accostandosi all'arte seicentesca, le cui componenti barocche diventano prevalenti degli anni quaranta in poi . 

(da http://www.dechirico.it/)

 

3° incontro giovedi 27 novembre 2014

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Qualche notizia relativa all’argomento e ai pittori di cui si parlerà nel prossimo incontro.

 

 

Staatliches Bauhaus

Bauhaus, il cui nome completo era Staatliches Bauhaus, fu una scuola di architettura, arte e design della Germania che operò a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932 e a Berlino dal 1932 al 1933[1]. Il termine Bauhaus era stato ideato da Walter Gropius e richiamava il termine medievale Bauhütte che indicava la loggia dei muratori.
Erede delle avanguardie anteguerra, fu una scuola, ma rappresentò anche il punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d’innovazione nel campo del design e dell’architettura legati al razionalismo e al funzionalismo, facenti parte del cosiddetto movimento moderno. I suoi insegnanti, appartenenti a diverse nazionalità, furono figure di primo piano della cultura europea e l’esperienza didattica della scuola influirà profondamente sull’insegnamento artistico e tecnico fino ad oggi.
Il programma del Bauhaus prevedeva due corsi paralleli ma coordinati (uno dedicato ai materiali e ai processi di lavorazione, guidato da un ‘maestro artigiano’; l’altro consacrato al disegno e alla teoria della forma, guidato da un ‘maestro della forma’), preceduti da un semestre preliminare per sviluppare nell’allievo il senso dei materiali e dello spazio, introducendolo alla figurazione artistica (corsi tenuti da J. Itten e, dopo il 1922, da L. Moholy-Nagy).
Corsi d’insegnamento artistico generale erano tenuti da P. Klee e da W. Kandinskij. Tra i vari maestri della forma, vi erano O. Schlemmer (scultura in pietra e in legno, officina teatrale), L. Feininger (stamperia), G. Muche (tessitura). Nel 1923 il B. organizzò un’esposizione del lavoro creativo di studenti e maestri in cui fu realizzata anche una casa-tipo, sebbene non vi fosse ancora una sezione per l’architettura.
La scuola interruppe le sue attività con l’avvento del nazismo. Il Bauhaus è stato un momento cruciale nel dibattito novecentesco del rapporto tra tecnologia e cultura.

2° incontro 23 ottobre 2014 – rinviato al 30 ottobre

RINVIATO A GIOVEDI’ 30 OTTOBRE ORE 21
P.ZZA GARIBALDI 3
MONTE PORZIO

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Constantin Brâncuși

Nasce in Romania, dove trascorrerà la sua giovinezza. Successivamente, molto giovane, entrerà nella Scuola di Arte e mestieri di Craiova e dopo all’Accademia di Bucarest, dove riceverà una formazione di stampo accademico che, contrariamente al suo fare artistico, creerà in lui un forte senso d’insoddisfazione che lo indurrà ad abbandonare l’accademia definitivamente.

Lavorò a Vienna e Monaco (1899-1904). A ventotto anni (1904) parte a piedi per arrivare a Parigi. Qui viene subito colpito dalle opere dei grandi scultori Medardo Rosso, Auguste Rodin e Antonin Mercié.

Nel 1908 strinse amicizia con Modigliani, Satie e Duchamp; nel 1913 espose tre sculture alla mostra dell’Armony Show di New York. Dal 1914 al 1918 creò una serie di sculture in legno che testimoniano il suo interesse per il primitivismo.

Dopo la prima guerra mondiale accentuò nelle sue opere il gusto per l’astrazione, alla ricerca della forma-tipo, della forma genitrice. Nel 1926, al suo secondo sbarco negli Stati Uniti, fu protagonista di un curioso caso giudiziario legato all’esportazione di una sua opera d’arte astratta: l’evento divenne noto con il nome di “Caso Brâncu?i”. Nel 1937 tornò in Romania, dove eseguì sculture per il giardino pubblico di Târgu Jiu, e fu in India, dove progettò un tempio della meditazione per il maragià di Indore. Tra i suoi allievi si può annoverare Isamu Noguchi.

“L’uccello nello spazio” 1932-40
“Maiastra” 1912

I° incontro nuovo ciclo – 18 settembre 2014

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Amedeo Modigliani

Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920), è stato un pittore e scultore italiano, celebre per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e colli affusolati. Affetto da tubercolosi, morì all’età di trentacinque anni. È sepolto nel cimitero parigino Père Lachaise.

Ritratto 1916Cruciale per la maturazione della sua pittura fu il suo trasferimento a Parigi: qui fu a contatto con i gruppi d’avanguardia (soprattutto con i fauves), risentendo in un primo momento specialmente dell’influenza di P. Picasso, H. de Toulouse-Lautrec e P. Cézanne. Con la rielaborazione di queste fonti perseguì l’unità dei ritmi lineari e coloristici nell’esplorazione della figura umana, unico e insistente tema della pittura di M., studiato in inquadrature ravvicinate e con taglio modernissimo (Nudo rosso, 1917).

Nel 1906 si stabilì a Parigi, dove fu a contatto dei gruppi d’avanguardia e specialmente dei fauves. Nel 1909 conobbe C. Brâncuşi, la cui amicizia fu molto importante anche per l’orientamento, pur se di breve durata, che M. ne ebbe verso la scultura e verso l’arte arcaica e l’arte negra. Nel 1918 cominciò aScultura 1911d aggravarsi lo stato tubercolotico che lo portò alla morte, due anni dopo, nell’ospedale della Charité di Parigi. La sua breve vita fu misera e tormentata; le sue opere, vendute per pochi soldi sotto l’assillo del bisogno, raggiunsero, dopo la sua morte, prezzi altissimi e furono molto ricercate da gallerie pubbliche e da collezionisti di Europa e d’America.