I tre modi di leggere un libro secondo Flaiano

La disattenzione è il modo più diffuso di leggere un libro, ma la maggior parte dei libri oggi non sono soltanto letti ma scritti con disattenzione…
Oppure con un'attenzione che fa parte dell'intesa autore-lettore. Si legge come si fuma, per tenere occupate le mani e gli occhi. Libri già cominciano a trovarsi abbandonati sui sedili dei treni. Sono stati letti per abitudine, per noia, per orrore del vuoto e di se stessi. Tra i vizi, la lettura, come diceva Valéry Larbaud, è il vizio impunito, ma in certi casi smettere di leggere come di fumare può evitare gravi conseguenze.
Si può anche leggere un libro per sospetto e invidia. In questo caso il libro è troppo attraente, si pensa che avremmo potuto scriverlo addirittura noi e guadagnare fama e denaro. Bisognava soltanto pensarci. Si tratta di libri che ottengono grande successo, i «meglio-venduti». Di solito centrano un falso problema, una situazione di moda, un punto di interesse e di attualità. Si fanno leggere, ansiosamente, con rabbia, e infine per poter continuare a dubitarne, ma anche per tentare di scoprire il segreto della loro gradevolezza. Dopo un paio d'anni, molti di questi libri, quando uno se li ritrova negli scaffali, ha voglia di buttarli via. Il fatto è che sono diventati brutti anche esteriormente, non hanno saputo invecchiare bene. Anzi, sono la prova che la bellezza di un libro come oggetto non può prescindere dal suo contenuto. Non c'è infatti sopruso maggiore di un libro stupido rilegato lussuosamente.
Il terzo modo di leggere un libro è il più semplice, ma è proprio dei grandi lettori. Si acquista con l'età, l'esperienza, oppure è un dono che si scopre in se stessi, da ragazzi, con la rivelazione delle prime letture. Si tratta di non abbandonare mai «quel» libro, di lasciarlo e riprenderlo, di «andarci a letto». Ma poiché questo modo è suggerito soltanto dai grandi autori, col tempo si resta circondati soltanto da ottimi libri. E si diventa perfidi, si arriva a capire un libro nuovo ad apertura di pagina, a liberarsene subito. E se invece il libro convince, a lasciarlo per qualche tempo sempre a portata di mano, sul tavolo o sul comodino, poiché la sua sola vista procura un vero piacere, né si teme di finirlo presto: lo scopo di questi libri è infatti di essere riletti, di farsi riprendere quando tutto va male, quando ci sembra che la verità possa esserci confermata non da quello che succede intorno a noi, ma da quello che è nelle pagine di un libro.
Tutti i grandi libri sono stati letti e continuano ad essere letti così. È più esatto dire che non si tratta di leggerli, ma di abitarli, di sentirseli addosso. Facendone il conto, ognuno trova che i suoi si riducono ad un centinaio, largheggiando. E molti di essi hanno aspettato anni e anni prima di essere ripresi, in un giorno di particolare disgusto
11 giugno 2013
Incontro del gruppo di lettura presso la Biblioteca Comunale ore 21.00, P.zza Garibaldi 3, primo piano.
"Venuto al mondo"
Incontro 4 giugno 2013
Incontro del gruppo di lettura presso la Biblioteca Comunale ore 21.00, P.zza Garibaldi 3, primo piano.
Venuto al mondo di Margaret Mazzantini
Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dalla storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto.
Intervista con Giovanni Di Nicola
In occasione dell'incontro con l'Autore "Giovanni Di Nicola" è stata fatta una intervista per parlare un po' del libro "Nella prospettiva dei tempi".
Parlaci un po' di te
Nato ad Urbino, cresciuto a Fano adesso abito ad Ancona dove lavoro come ricercatore/professore presso l'Università. Laureato in Fisica.
Come convivono le due cose, ricercatore e scrittore; in entrambi i casi si tratta di creatività diversa ma sempre creatività.
La passione dello scrivere è nata più di 15 anni fa.
Parlaci del libro tema di questo incontro "Nella prospettiva dei tempi"
Il libro è nato nel 2006, scritto in 15 giorni durante un viaggio fuori dal continente, problema del fuso orario che mi portava a dormire poco e quindi mi sono messo a scrivere. Dopo circa 4 anni l'ho ripreso, riletto, ho modificato un po' di cose tra cui la parte relativa alla bambina perchè nella prima stesura era solo teoria, ora con la nascita di mia figlia sono passato dalla teoria alla pratica e quindi era necessario fare delle modifiche. In linea di massina dal 2006 al 2010 il libro è rimasto fermo fino a quando non è stato pubblicato.
La storia?
E' in parte autobiografica perché tutta la parte che riguarda la nascita di libro "Clementina", la pubblicazione e la storia dei parrucchieri è tutta vera anche se per necessità narrativa romanzata. La parte che riguarda, invece la vendita nei mercatini, è tutta inventata anche se avrei dovuto farla ma per problemi di lavoro e personali non è mai stata fatta. Il resto è abbastanza di fantasia, ho un amico che assomiglia in parte a Massimo ma non è lui, mi sono inserito un po' io e un po' lui nei personaggi ma solo con brevi tratti di personalità.
Come hai pensato al fatto che il personaggio principiale ha avuto una bambina all'età di 15 anni?
L'idea di massima era che al personaggio all'inizio andasse tutto storto per poi dopo riprendersi, tra le cose veramente negative che potevano capitare era quella di avere una bambina a 15 anni anche se poi nella vita non lo è ma per un 15enne… . Volevo anche che fosse anche orfano, che gli andasse tutto storto nella vita per potersi poi riscattare, volevo che questa personaggio man mano si potesse riscattare e avere anche le cose positive che la vita reale poi da.
In parte però è anche stato fortunato perché la figlia è stata sia figlia, sia madre e sia amica, una ragazza seria che poi lo ha aiutato in molte situazioni complicate della vita, anche sentimentali. Questo personaggio è forse molto idealizzato se non il più idealizzato ma nell'ambito del racconto ci sta perché, in fondo, nella sfiga iniziale si inserisce da subito un personaggio che poi man mano lo aiuta ad avere cose positive nella vita.
C'è una ragione perché la prima parte del libro è molto sintetica rispetto alla seconda?
I primi anni della vita di queste persone sono stati raccontati molto velocemente perché mi interessava raccontate il resto, il riscatto che la vita ti può dare anche se in parte aiutato, anche molto, dall'eredità ricevuta che gli ha permesso di fare le cose che ha fatto con molta tranquillità.
Quali sono i temi del libro?
Sono l'amicia e l'approccio al mondo dell'editoria della letteratura, dell'analisi dei libri.
La storia di amore che sembra andare male poi si risolve è sicuramente una trovata un po' ruffiana perchè doveva servire per far finire bene le cose.
Incontro con l’Autore 14 maggio 2013
Incontro con l'Autore presso la sala consiliare del Comune di Monte Porzio Viale Cante 10 ore 21.00.
Giovanni Di Nicola presenta il suo romanzo
"Nella prospettiva dei tempi"
Incontro 7 maggio 2013
Incontro del gruppo di lettura presso la Biblioteca Comunale ore 21.00, P.zza Garibaldi 3, primo piano.
Nella prospettiva dei tempi di Gianni Di Nicola
Incontro con l’autore 16 aprile 2013
Incontro con l'Autore presso la sala consiliare del Comune di Monte Porzio Viale Cante 10 ore 21.00.
Gianluca Antoni presenta il suo secondo romanzo
"Il peso specifico dell'amore"
Incontro 9 aprile 2013
Incontro del gruppo di lettura presso la Biblioteca Comunale ore 21.00, P.zza Garibaldi 3, primo piano.
Il peso specifico dell'amore di Gianluca Antoni
"Il peso specifico dell'amore", neanche a scriverlo, è un romanzo d'amore. Amore a 360 gradi. Peter, alla soglia dei quarant'anni, è un potenziale suicida, se non fosse per la commessa di una valigeria, Denise, pazzoide e geniale, che lo costringe ad accompagnarla sul dirupo dal quale lui stava per gettarsi. Il romanzo entra a spirale nella vita di Peter: un matrimonio fallito, un lavoro fisso detestato, un grande amore rincorso, un talento sprecato e un lutto ancora cocente, quello del padre. Denise d'altro canto nasconde un dolore profondo che la spinge a voler "salvare" Peter con modalità tutt'altro che ortodosse. Intorno a loro orbitano numerosi personaggi, ognuno con una storia e i propri conflitti. E un cane, Paco, sempre in riserva sparata. Il romanzo sviscera le profonde contraddizioni dell'anima tra slanci iperbolici e cadute vertiginose, tra sogni e bisogni, tra ideale e reale. E un diario del passaggio all'età adulta, con l'accettazione dei propri limiti e la meraviglia di scoprirsi uomini imperfetti. Diverte, commuove, invita a riflettere ed è un'introspezione senza censure della psicologia umana, accresciuta e arricchita dell'esperienza dell'autore come psicoterapeuta.