Incontro con l’Autore venerdì 24 febbraio 2017

Incontro 21 febbraio 2017

Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, che è amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda dell’irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto, per nascondersi dagli occhi accusatori degli integralisti, e le prime affermazioni la portano, a soli diciassette anni, a qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino. Arriva ultima, ma diventa un simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo. Il suo vero sogno, però, è vincere. L’appuntamento è con le Olimpiadi di Londra del 2012. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono ancora più potere, Samia corre chiusa dentro un burqa ed è costretta a fronteggiare una perdita lacerante, mentre il “fratello di tutta una vita” le cambia l’esistenza per sempre. Rimanere lì, all’improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a piedi. Rincorrendo la libertà e il sogno di vincere le Olimpiadi. Sola, intraprende il Viaggio di ottomila chilometri, l’odissea dei migranti dall’Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare via mare in Italia.

 

Giuseppe Catozzella per mesi è entrato dentro la vita reale di Samia, e l’ha reinventata in una voce dolcissima, scrivendo un romanzo memorabile. Da quella voce, da quell’io leggerissimo che ci parla con fermezza e candore, si sciolgono la struggente vicenda di un’eroina dei nostri tempi, la sua fiaba, e insieme il suo destino.

Incontro con l’Autore – 31 gennaio 2017

Incontro 24 gennaio 2017

Giovanni e Francesco BelfioriLe parole mute del tempo

Lorenzo LicalziL'ultima settimana di settembre

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Una storia degli anni Ottanta.
La prima indagine del commissario Livio Bacci”.

Il libro
Nel suo primo caso Bacci si trova alle prese con un cold case: una vecchia storia degli anni Ottanta, fra il mare Adriatico, le feste estive sulla spiaggia, la musica dei Duran Duran, le grandi compagnie giovanili. A farlo tornare indietro nel tempo è un biglietto trovato nella cassetta delle lettere, con scritte poche parole e due date: “Giulia 1965-1983. Io so”. Giulia era la ragazza di Livio, un amore durato pochi mesi, quando entrambi erano diciottenni, e culminato con la sparizione della ragazza una sera d’estate, durante una delle tante feste in spiaggia. Chi ha scritto, dopo tanto tempo, quel biglietto? E perché? Livio Bacci, commissario quasi cinquantenne, collezionista di angeli, fumatore e boxeur, è chiamato ad affrontare i propri ricordi, i propri dubbi e la sconvolgente verità che si nasconde da trent’anni dietro il caso della ragazza Giulia.

Il romanzo è ambientato negli anni Duemila, ma un lungo flashback della memoria ci riporta alla torrida estate del 1983, l’anno successivo ai mondiali vinti dagli azzurri al Santiago Bernabeu di Madrid, l’anno dei 99 Luftballons della tedesca Nena e della Sanremo di Vita spericolata di Vasco Rossi, dell’arresto del conduttore tv Enzo Tortora e del primo governo a guida socialista. Per il giovane Livio, però, fu anche l’anno in cui tutto cambiò, in cui decise che forse il suo destino era quello di diventare uno “sbirro”.

Come comincia:
Restò così, con la mano aperta e un foglio accartocciato sul palmo: “Giulia 1965-1983. Io so” c’era scritto. Dunque, qualcuno sapeva. Livio, invece, si accorse di non sapere nulla, erano trascorsi trent’anni e per lui era ancora buio. Si fermò a leggere di nuovo quella riga vergata a mano sul foglio bianco. Chi avrebbe mai immaginato, quel giorno di primavera, che qualcuno infilasse nella sua cassetta della posta un foglietto bianco, racchiuso in una busta, dove tre parole e due date avrebbero rimesso in moto un passato che l’uomo credeva smarrito?

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Premio Selezione Bancarella 2016.

La vita è crudele, l'unica fortuna che hai è quella di accorgertene tardi e così, se proprio non sei un imbecille, riesci ogni tanto ad essere felice.

Pietro Rinaldi ha ottant'anni e vuole essere lasciato in pace. Ormai è convinto che la sua vita sia arrivata al capolinea e, mentre mangia penne all'arrabbiata, riflette su quanto i libri siano meglio delle persone. Se già fatica a sopportare se stesso, figuriamoci gli altri! Non ha proprio intenzione di avere a che fare con l'umanità… fino a quando, un giorno, nel suo mondo irrompe Diego, il nipotino quindicenne. Lui ha l'entusiasmo degli adolescenti e la forza di chi non si lascia abbattere dagli eventi, neanche da quelli più terribili, e non ha paura di zittire i malumori del nonno. Da Genova partono in direzione di Roma, a bordo di una Citroën DS Pallas decapottabile su cui sembra di volare. Sul sedile posteriore c'è Sid, l'enorme incrocio tra un San Bernardo e un Terranova – vera e propria calamità. Ed è così che un viaggio di sola andata si trasforma in un'avventura on the road, piena di deviazioni e ripensamenti, vecchi amori e nuove gioie. Perché è proprio quando credi di aver visto tutto che scopri quanto la vita riesca ancora a sorprenderti. "l'ultima settimana di settembre" è il racconto esilarante e commovente del viaggio di un nonno e un nipote alla ricerca di se stessi. È una storia che, senza giri di parole, scava nei sentimenti più profondi e ci porta di fronte alle emozioni più vere, quelle che richiedono una buona dose di coraggio per essere affrontate ma rimangono impresse indelebili dentro di noi.

Auguri 2016

Monte Porzio Cultura – Gruppo di lettura "le parole" 2016

Incontro 6 dicembre 2016

GUARDA ATTRAVERSO IL BUIO PER POTERLI CAPIRE

 

La storia viene raccontata dalle due voci narranti protagoniste: Sandra e Juliàn. Sandra è una ragazza, incinta, piena di insicurezze, che lotta contro i suoi fantasmi (un amore che non riesce a corrispondere, l'incertezza del futuro, la disoccupazione, etc.), mentre Juliàn è un ottantenne vissuto, saggio, addolorato dalla morte dell'amata moglie e dedito ad una vita di vendetta nei confronti di coloro che gliel'hanno rovinata per sempre: i nazisti protagonisti delle inumane sofferenze che ha dovuto subire a Mauthausen. Ed è proprio la vendetta che lo spinge in Costa Blanca, a finire il "lavoro" iniziato anni prima da un caro amico e che lo porterà a conoscere Sandra, ignara di essere diventata il centro di interesse di un gruppo di vecchietti che, sebbene tanto strani, suscitano in lei emozioni contrastanti.


La scrittura è fluida e la trama risulta inizialmente avvincente. Il lettore cade subito nella smania di capire dove la scrittrice intenda arrivare, vivendo il racconto alternato di due protagonisti tanto diversi.

Mi piacciono le trame che portano il lettore a documentarsi e ad approfondire tematiche ed infatti, conoscendo solo superficialmente la storia di Mauthausen, ho fatto ricerca ed appreso tante notizie che mi hanno aiutato ad entrare più in empatia con Juliàn.

Tratto da: http://www.qlibri.it/

Incontro 25 ottobre 2016

LA FORZA DI VOLONTÀ A VOLTE NON È TUTTO.

Louisa Clark ha sempre vissuto una vita ordinaria: viveva con i suoi, dormendo in una minuscola stanza; amava lavorare come cameriera e stava con Patrick da sette anni.
Tuttavia, la sua vita subì di colpo un cambiamento, con la perdita del suo lavoro si è ritrovata spaesata e costretta a vagliare nuove opportunità in base alle sue capacità.
E così che entra nella vita di Will Traynor, un trentacinquenne uomo di successo, brillante, rimasto vittima di un incidente che gli ha sconvolto la vita.
La presenza di Lou cambierà in positivo la vita, porterà una ventata d’aria fresca e di spensieratezza, inizieranno a conoscersi e pian piano lo spingerà a vivere la sua vita; viceversa Will porterà Lou a riflettere sulla vita e passioni.

"È una città così piccola. Così limitante. Dove tutto ruota intorno al castello. […] Penso sempre che questo sia uno di quei luoghi dove la gente desidera tornare quando è stanca di tutto il resto, o quando non ha abbastanza immaginazione per andare da qualche altra parte."

Alla base del libro vi sono due concetti fondamentali: la cura e il cambiamento. La vita di entrambi i protagonisti viene stravolta; lui per uccidere perde la voglia di vivere e si sente preso da un secondo di apatia, lei sarà investita da lui. Il prendersi cura giorno per giorno di lui, porterà Lou a comprendere che oltre la sua cittadina, la sua casa c'è ben altro, sarà investita dal cambiamento. Un libro umanitario che ti fa comprendere l'importanza del prendersi cura degli altri e quanto questo possa essere difficile. A volte ci lasciamo trasportare troppo dalle emozioni ed è quello che succederà a Louise anche se in molti casi ciò può giovare alla vittima/paziente. Il loro legame sarà sempre più forte ogni giorno basato su un interscambio di notizie e passioni e sull'iniziativa messa in atto dalla stessa Lou. Mi ha colpito molto la frase: "Questo accadeva prima di me", si pensa che la solo presenza e costanza dell'amore possa far cambiare decisione a soggetti relegati in condizione di salute con prognosi segnate. Tutto ciò, ahimè non basta. Verrà trattata vista la condizione del protagonista, un tema caro come l'eutanasia, oggi giorno difficile da affrontare ma sempre attuale. Vi consiglio anche la trasposizione cinematografica, Emilia Clarke nella sua spensieratezza e forza, rappresenta la protagonista del libro, stessa cosa per il tenebroso e dolce Sam Claflin. Lasciatevi trasportare dalle emozioni e troverete che alla fine il finale non è poi così scontato.

da: www.qlibri.it/narrativa-straniera/romanzi/io-prima-di-te/ 

Incontro con l’autore – Mauro Riccioni

Incontro 20 settembre 2016

ANNA MAGNANI – biografia di una donna

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Alberto Lupo legge Kipling “SE”

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Arnoldo Foa legge Leopardi

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